Il rischio rumore e vibrazioni non contempla solamente la presenza di un ambiente fastidioso, ma anche la presenza di eventuali vibrazioni che possono disturbare la salute dell’uomo, comportando problematiche fisiche e sul lavoro. E’ importantissimo provare a minimizzare questi rischi agendo con misure preventive che vanno a ridurre i pericoli. I rischi vibrazioni vanno categorizzati e definiti in modo che sia possibile intervenire il più possibile per eliminare le conseguenze negative che da essi potrebbero scaturire.
Le caratteristiche delle vibrazioni
Le vibrazioni vengono propagate attraverso attrezzature automatiche (come ad esempio il martello pneumatico, trapano o tagliasiepe) oppure mediante strumenti manuali (martello e piccone). Il rischio vibrazioni si materializza in seguito alle possibili conseguenze che impianti, strumenti e macchinari possono generare in seguito al loro utilizzo prolungato nel tempo durante il quale il corpo umano viene sottoposto a sollecitazioni continue. Ciò può causare patologie, dolori, malformazioni a organi interni, all’apparato osseo scheletrico, alle articolazioni, ai tendini e alla muscolatura, generando molti effetti collaterali a chi fisicamente adopera le attrezzature vibranti.
Si può definire la vibrazione come una oscillazione di tipo meccanico a frequenza elevata e ad ampiezza ridotta. Questa dicitura è sufficiente per comprendere i principali parametri caratteristici delle vibrazioni, utili per comprendere meglio i rischi conseguenti.
- Frequenza: si calcola in Hertz o si dice alta quando supera le 20 oscillazioni al secondo, come nel caso di un martello pneumatico, mentre un impianto industriale o un macchinario solitamente rientrano nel rischio vibrazioni con oscillazioni medie (da 2 Hz a 20 Hz).
- Ampiezza: esprime il massimo spostamento rispetto alla posizione che determina il punto di equilibrio.
- Velocità: un’oscillazione può essere più o meno veloce a seconda dello spostamento tra il punto di equilibrio e il punto di massimo disequilibrio.
- Accelerazione: non tutte le vibrazioni sono costanti, ma alcune possono variare di velocità on fase di spostamento.
I diversi tipi di vibrazioni e i rischi che comportano
Per svolgere una corretta valutazione rischio rumore e vibrazioni è importante individuare le varie tipologie esistenti, distinguendo in base alle parti del corpo umano coinvolte. Si è soliti distinguere tra vibrazioni al sistema mano – braccio (indicate con HAV) e le vibrazioni a corpo intero (WBV).
I rischi HAV sono quelli che potrebbero scaturire da attrezzi che si impugnano con le mani (una sola o entrambe non fa differenza per la classificazione), mentre il rischio vibrazione corpo intero è presente quando è l’intero corpo a subire il movimento oscillatorio ad alta frequenza (ad esempio perché si è fisicamente su un macchinario, su un treno, su un mezzo agricolo).
I più diffusi sono sicuramente i rischi mano – braccio poiché è più semplice intuire la pericolosità di maneggiare per ore una chiodatrice, un trapano, un tagliaerba, una smerigliatrice o un martello pneumatico. Diversamente, le vibrazioni a corpo intero sono in genere più attutite sebbene siano presenti sempre quando si sale su un autobus, su un trattore o su altri mezzi da lavoro, elicotteri, muletti (ma anche sulla bicicletta affrontando un tratto di sterrato).
I rischi delle vibrazioni
Le vibrazioni di tipo HAV possono comportare problemi di tipo vascolare, come pure di stress ai tessuti molli, affaticamenti, strappi muscolari, usure e sollecitazioni osseo-articolari, infiammazioni e disturbi neurologici. I rischi derivanti dall’assorbimento delle vibrazioni corpo intero dipendono invece dalla tipologia di sorgente, ma sostanzialmente i rischi potrebbero anche avere un impatto minore rispetto ai precedenti. Ciò accade di solito perché le vibrazioni sono assorbite da una superficie maggiore e quindi l’intensità tende a disperdersi parzialmente.
La legge stabilisce dei valori limite che devono essere sempre monitorati e nel caso venissero superati è importante predisporre delle misure adeguate alla riduzione dell’esposizione al rischio vibrazioni.
La valutazione rischio rumore e vibrazioni deve essere svolta da uno studio competente capace di individuare i fattori critici dei processi e degli attrezzi da lavoro, per poi agire di conseguenza.